Il progetto IO

Acção, sono stato svegliato nel cuore della notte da quel grido soffocato in gola, che ancora riecheggia nella mia mente. Cos’era quella sgradevole sensazione? 

Osservo il mondo circostante e le domande iniziano a prendere forma, mi trovo immobile nel mio tempo e quel tempo è solo una prigione, perché sono qui e perché quel grido nel cuore della notte. 

Solo adesso riesco a percepire nitidamente quel grido …“Io”.

Io sono la Via, la Verità e la Vita, il mio pensiero andò al Vangelo di Giovanni, e da quel sogno lucido emerse una nuova chiave di lettura, capace di farmi meravigliare del significato stesso di quell’Io.

Quel grido soffocato, apparse come mai prima, non era più un proclama, non era più l’Io piccolo; una luce nuova e diversa, illuminava il suo significato, ed era più grande, molto più grande e non avendo confini, non bastava mai. 

Da quel viaggio dentro la profondità del Sè, è emerso che l’Io è la Via, è la Verità, è la Vita.

In quel grido, vi era tutto il progetto divino, non c’era più alcuna separazione tra il divino del padre,  del figlio e dell’uomo, l’Uno è nel tutto ed il tutto è nell’Uno. 

Quell’impulso mi ha spinto a viaggiare nell’ignoto, verso mondi sconosciuti alla ricerca della Sua vera essenza, al di là di ogni Via visibile. 

La Via era già pronta per essere seguita, ero libero di scegliere qualsiasi Via, l’unica libertà di cui disponevo era la libertà di scelta, la Via era ovunque.

La Verità, mai l’avrei potuta trovare altrove, era già dentro di me, imparando ad ascoltare me stesso, attraverso la mia visione, seguii la Via della Verità.

La Vita è il grande viaggio dell’anima nel divino, alla scoperta del vero motivo del viaggio stesso; un’immensa energia vitale, grande come tutto ciò che è vivo e presente nell’universo. 

Diventando re di me stesso, scoprii la mia vera essenza, l’esplorazione è stato il dubbio, non avere nessuna certezza è stato perdere quello che già sapevo.

Assumendomi pienamente la responsabilità delle mie scelte, divenni padrone della mia vita, riconoscendo, così il potere interiore ed imparando a gestire i pensieri e le emozioni per creare la realtà che desideravo. Esploravo ed accettavo la mia natura per lavorare sulla versione migliore di me stesso, quella versione che mi fa sentire libero, realizzato e felice, vivendo una vita più autentica.

Entrando in contatto con il mondo tutto; attraverso il Pensiero ho pensato al perché, attraverso la Sensazione ho percepito cosa c’è, attraverso il Sentimento ho sentito cosa provo, attraverso l’Intuizione ho intuito cosa c’è che io non vedo, attraverso la Volontà ho voluto percepire il mondo tutto, quel tutto che attraverso la Morale e la Ragione, è stato razionalizzato per giungere, al fine.

L’Io piccolo che c’era in me, respirava, si nutriva, viveva, gioiva in un mondo piccolo, in cui, il corpo assoggettato a dei programmi era confinato dentro i propri limiti, le proprie certezze, le proprie illusioni, i propri vizi, le proprie convinzioni, le proprie abitudini, le proprie credenze.

Io, non vedevo con i miei occhi, osservavo con gli occhi degli altri (Invidia), e sentendomi un oggetto, un corpo (Lussuria), avevo perso il rapporto con ciò che mio piaceva davvero (Gola), trattenevo tutto senza concedermi (Avarizia), volevo ragione a tutti i costi (Ira), ed ero convinto di valere così tanto, mentre gli altri valevano talmente poco da non meritare di conoscere il mio valore (Superbia),  sentivo il vuoto dentro e non me ne fregava niente di niente (Accidia).

I miei vizi e i miei limiti mi avevano imprigionato e il disagio della mia sofferenza aveva avuto la sua origine nel mio passato, dai condizionamenti e dai dogmi imposti dalla civiltà che, attraverso me si nutriva, facendomi vivere una vita non mia, una vita di mille altri, avendo un pensiero comune, vivendo i simboli della società e senza alcuna passione, sacrificavo la mia visione, la mia gioia, seguendo quella di altri, tradendo me stesso e la mia natura, venendo manovrato verso gli altrui interessi e le altrui visioni.

Non accontentarsi crea il senso di colpa con il quale si è costruita una comoda gestione delle masse, limitando la libertà ed obbligando l’uomo all’obbedienza, alla servitù.

E’ bastato un trauma, qualcosa che mi è capitato nel passato e che non ricordavo, a bloccarmi ed a non farmi andare oltre,  affrontando e sciogliendo i traumi, sono diventato più grande.

Attraverso il giuramento poi, avevo preso volontariamente quell’impegno che mi ha condizionato per tutta la vita.

Il pensiero unico, al quale ero assoggettato, non mi permetteva di fare liberamente le mie scelte, condizionandomi secondo dettami e regole prestabilite, privilegiando il Noi a discapito della vera essenza dell’Io. Non pensando e non essendo più me stesso ero quello che gli altri volevano che io fossi, preoccupandomi solo di piacere agli altri.

Osservandomi, mi piacevo troppo accontentandomi, guardavo sempre e comunque il bicchiere mezzo pieno a discapito di quello mezzo vuoto, stare nella cosiddetta zona di confort era divenuta la tua prigione, avendo paura di andare oltre. L’autostima, quel pensiero positivo a tutti i costi, costituiva un grande handicap, una gravissima minaccia per la mia stessa sopravvivenza, costringendomi a mantenere e difendere la mia prigione dorata, non avendo più lo stimolo di esplorare  territori sconosciuti.

Poi, quel grido soffocato in gola, il desiderare qualcosa di più: Entrato in contatto con gli altri sensi, attraverso l’immaginazione, la creatività, la percezione, ho scoperto mondi nuovi, fuori dal tempo e senza l’uso della parola, scoprendo l’Io più grande.

Attraverso l’immaginazione tutto è divenuto, il mio mondo è cambiato ampliando i limiti delle possibilità.

Quando tutto mi stava stretto, vivendo in un mondo piccolo, la creatività, mi ha aiutato a trasformare totalmente la mia vita, mi ha aiutato a creare un mondo nuovo, un mondo più grande senza i limiti della mente.

Attraverso l’emozione della percezione,  mi sono orientato per trovare la giusta strada da percorrere, la chiave per comprendere di essere parte di un universo interconnesso. La percezione che ho del mondo tutto, mi da la possibilità di costruire e sentire il mondo stesso.

Attraverso quest’indagine introspettiva, attraverso le passioni, le tensioni, i traumi, i disagi, priva del filtro della ragione, mi ribellai con un atto volontario individuale di disobbedienza, mi ribellai all’ipnosi collettiva alla quale è assoggettata una civiltà che impone regole e condizionamenti, protesa al NOI a dispetto della vera essenza dell’IO.